Wednesday, March 21, 2007

Che fretta c'era, maledetta primavera?

Oggi è il primo giorno di primavera; in Liguria mezzo metro di neve, in montagna quasi un metro; anche il Vesuvio ha il cratere spruzzato di bianco...e c'è qualcuno che dice che va tutto bene.

In questo post non mi interessa citare né articoli di siti parziali (perché ne troverei a migliaia), né ricerche scientifiche sapientemente reinterpretate da commentatori e giornalisti.

Sono ormai 4 gli "allarme cambiamenti climatici" postati da Giowind (1, 2, 3, 4). In ciascuno di questi l'autore (con link e citazioni acconci) tenta di convincerci che tutto il mondo ha preso un grande abbaglio sostendendo che sia in atto un cambiamento climatico globale causato dalle emissioni antropiche in atmosfera.

Non è questo (e certamente nemmeno il blog di Giowind) il luogo adatto per discutere seriamente di questi problemi; sì, possiamo continuare a citare articoli da entrambe le parti, articoli che forse dicono cose opposte (o che, semplicemente, noi interpretiamo come tali).

Ho a più riprese chiesto a Giowind di chiarire la sua posizione, perché sono davvero convinto che non ci possa essere una tale differenza di vedute tra me e lui. Eppure, ancora non ho ricevuto una risposta esauriente. Non ho capito se la sua tesi è: "Sono tutte falsità! Il riscaldamento globale non c'è, e - se c'è - non è causato dall'uomo, quindi tanto vale continuare a immettere tonnellate e tonnellate di CO2 in atmosfera". Davvero non ho ancora capito, ma se fosse questa, sarei davvero sorpreso: per uno che si professa un convinto europeista, il concetto di "difesa dell'ambiente" dovrebbe essere primario come quello dell'attuazione dei diritti fondamentali dell'uomo.

Fino a questo punto, la tesi degli scenziati più seri può essere riassunta così: «Abbiamo riscontrato un aumento della temperatura globale (e questo, checché ne dicano alcuni, è un DATO di FATTO). Sappiamo (da modelli matematici e da studi chimico-fisici) che alcuni gas possono portare un aumento della temperatura del pianeta. Noi (razza umana) stiamo immettendo grandi quantità di questi gas in atmosfera. Noi (scienziati) non siamo ancora riusciti a dimostrare con certezza un rapporto causa-effetto tra l'immissione e il riscaldamento, ma i sospetti sono forti e fondati.»
A questo punto interviene la classe politica e dice: «Ok! Meglio fare qualcosa prima che sia troppo tardi!» e dopo averci pensato su qualche decennio, sfornano l'idea: «Proviamo a ridurre le emissioni!».

Non starò qui a dire se il Protocollo di Kyoto (che conosco solo a sommi capi) sia quantitativamente valido o no (ovvero se la sua - eventuale - attuazione possa effettivamente fermare il global warming); penso solo che un trattato del genere, in cui gran parte dei governi del mondo prende atto che non si può continuare ad inquinare com'è stato fatto dalla fine dell'800 e per buona parte del '900, sia un enorme passo avanti (non per gli ambientalisti, ma per l'intera umanità!).

Nessuno dice: «Chiudete le fabbriche! Spegnete le macchine! Torniamo al medioevo!» (ok, qualcuno che dice così certamente ci sarà, ma spero siano minoranze). Solo, cerchiamo di evitare di andare avanti come treni senza guardare quello che lasciamo alle nostre spalle.

Non credo, come viene sostenuto da alcuni articoli che cita Giowind nel suo "allarme [...] 3" che l'attuazione del Protocollo di Kyoto (inteso in senso lato, come attuazione di una politica economico-industriale più rispettosa dell'ambiente) porti solamente a costi per la società e per la ricerca scientifica. Tutt'altro. Ridurre le emissioni vuole anche dire trovare un modo più efficiente di usare l'energia che produciamo. Magari sostituendo quei 5 fari alogeni da 200W che usiamo per illuminare il giardino con delle lampade a fluorescenza, oppure evitando di sprecare inutilmente gas ed elettricità. La scienza e la tecnica, in questo campo, hanno un ruolo determinante: sviluppare nuove tecnologie che possano mantenere buone prestazioni con un consumo ridotto delle risorse del pianeta!

È anche questo il temibile Protocollo di Kyoto, non solo soldi persi ad inseguire un sogno!

3 comments:

Anonymous said...

Voglia di stringersi e poi
vino bianco, fiori e vecchie canzoni
e si rideva di noi
che imbroglio era
maledetta primavera.
Che resta di un sogno erotico se
al mattino è diventato un poeta
se a mani vuote di te
non so più fare
come se non fosse amore
se per errore
chiudo gli occhi e penso a te.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che imbroglio se
per innamorarmi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
se fa male solo a me.
Che resta dentro di me
di carezze che non toccano il cuore
stelle una sola ce n'è
che mi può dare
la misura di un amore
se per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che importa se
per innamorarsi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
maledetta come me.
Lasciami fare
come se non fosse amore
ma per errore
chiudi gli occhi e pensa a me.
Che importa se
per innamorarsi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
lo sappiamo io e te
Na, na, na, na , na , na,
na, na, na, na, na, na,
maledetta primavera
na, na, na, na, na, na...

Anonymous said...

Ma sai che qui dalle mie parti usano ogni tipo di energia! Ma e` una vergogna!

neocatecumeno said...

La mia chiara posizione è:

Non credo nel riscaldameto globale dovuto ad attività antropiche, (ad esempio noi immettiamo nell'aria solo il 4,5% della CO2 il resto è di origine naturale).

E' innegabile che in questo inverno ci sia qualcosa di diverso, ma non va considerato con le differenze cui siamo abituati noi, ma con la ciclicità dei cambiamenti del pianeta che ci sono sempre stati anche quando l'uomo non aveva un'attività considerevole e non ci sono dati che confermino un acceleramento della ciclicità diciamo dalla rivoluzione industriale in poi.

L'unica cosa certa è che c'è un certo movimento ambientalista che crede che sul pianeta siamo troppi, che vede nell'uomo un problema, e propaganda, tramite allarmanti e catrastrofici annunci, politiche che mirano a limitare la sovranità degli stati, soprattutto per quelli in via di sviluppo, che sono i più penalizzati dal protocollo di Kyoto, perchè si impedisce loro lo sviluppo, che non passerebbe dalle fasi "non ecologiche" in cui siamo passati noi.

Ho letto a sufficenza per non farmi ingananre da Al Gore.

Una puntualizzazione popolare. Esiste il detto Non ci sono più le mezze stagioni, è un detto che usa mia nonna e che usava sua nonna. Lo prendo come un punto a mio favore, nel senso che le stagioni non arrivano secondo calendario, e da sempre si sono accorti dei famosi cambiamenti climatici.

Credo nella tutela ambientale, ma non in una tutela conservativa, di lasciare la natura intatta. L'uomo può tutelare la natura, compatibilmente con il proprio sviluppo e la tutela ambientale.

Spero di essere stato esaustivo, per altri chiarimenti basta chiedere.

Ben fatto per i feed!!!